Little Sparta e il nostro governo in Libia
Confronto tra la gravitas di Bin Zayed e la leggerezza dei gialloverdi
Domenica il New York Times ha pubblicato un ritratto lunghissimo di Mohamed bin Zayed, emiro di quella lega di città-stato arabe (un milione di abitanti se si escludono i nove milioni di lavoratori stranieri) che sono gli Emirati Arabi Uniti. Il ritratto mette in fila punti importanti. Bin Zayed è “concise, inquisitive and humble”, si versa da solo il caffè, ha una visione che coltiva da trent’anni ed è trasformare sempre più il suo paese in quella che gli americani chiamano “Little Sparta”, armata fino ai denti con tecnologia bellica americana e influente nella regione. Le minacce per lui sono due, l’Iran e la Fratellanza musulmana, e per contrastarle è pronto ad agire con una linea politica aggressiva anche lontano dai suoi confini.
Ora, non per fare qui la glorificazione di Bin Zayed – che bastona i dissidenti e fa merende con il saudita Bin Salman – ma sarebbe ora che in Italia ci rendessimo conto di quali forze abbiamo davanti quando tentiamo di tenere sotto controllo quello che accade in Libia. Bin Zayed e Bin Salman hanno lanciato il generale Haftar alla conquista di Tripoli e noi a governare la situazione in Libia abbiamo l’esecutivo dei gialloverdi, che sono sempre sull’orlo di un divorzio, non sono per nulla “concise, inquisitive and humble”, vanno a festeggiare sul balcone, non hanno alcuna visione con profondità di trent’anni e al massimo godono a eliminare Radio Radicale (per non parlare del sottosegretario alla Difesa che annuncia su Facebook che il capo della Difesa “fa errori grossolani”: cos’è, una riunione condominiale?). Sarebbe bene realizzare con chi abbiamo a che fare, mentre portiamo a spasso nel mondo il nostro dilettantismo. E invece non ce ne curiamo e infatti dopo tre anni di negoziati curati dalla nostra diplomazia (eppure i palazzi di Roma distano dalla Libia un quarto della distanza da Dubai) Haftar azzera tutti i discorsi di pace in Libia e assalta la capitale. Considera forse Bin Zayed più credibile del governo italiano? Non ha sentito del record mondiale di voti sulla piattaforma Rousseau?