L'Angela custode
Realismo ottimista, gioia, curiosità. La leadership secondo la Merkel
Va tutto bene, ha detto ieri la cancelliera tedesca, Angela Merkel, alla tradizionale conferenza stampa di mezza estate, con quel suo tono rassicurante che da qualche anno è diventato il tratto più visibile della sua leadership. Ci sono degli screzi, ma si possono sistemare, ci sono delle sfide ma si possono affrontare, ci sono dei problemi ma si possono risolvere. La Merkel ha parlato del suo ultimo capolavoro, l’alleata Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea e la delfina Annegret Kramp-Karrenbauer al ministero della Difesa, ha detto che le tensioni nella coalizione di governo ci sono, ma sono normali: siamo in tre, Cdu, Csu e Spd, è naturale che non si vada sempre d’accordo, ma l’importante “è costruire dei ponti”, non lasciare che ogni lite diventi crisi.
La cancelliera ha anche discusso della sua salute, ha detto che arriverà in forze al 2021 quando finirà il suo mandato, ma conta di star bene anche dopo, nella vita oltre la politica. E poi è arrivato il mondo, il cambiamento climatico da non ignorare ma da gestire senza isterie, la Brexit da governare, anche a costo di dover concedere altro tempo agli inglesi, l’Iran da contenere, e Trump, che con le sue invettive contro le deputate democratiche (è solidale con loro? “Sì”), “va contro quella che è la forza degli Stati Uniti”, cioè “le persone di altre nazionalità”. Ci sono molte questioni aperte, ma ce la possiamo fare, dice la Merkel, pronta a rimboccarsi le maniche contro tutti quelli che dicono che ormai lei è finita. Le è stato chiesto quali sono le caratteristiche utili per un cancelliere e ha risposto: realismo ottimista, gioia, curiosità nei confronti degli altri. La sintesi di una leadership che non cede ai drammi e alle drammatizzazioni, che non crea crisi ed emergenze per giustificare la propria inefficacia, che non sfrutta le insofferenze ma cerca di affrontarle, di curarle anche. Questa è la Merkel oggi, in Germania, in Europa e in occidente, tanto diversa da molti altri leader cosiddetti “forti”: astuzia politica, rassicurazione, sisterhood, e va tutto bene.