Il cammello di Corbyn
Il Labour inglese corre un rischio grande se non chiarisce le idee sulla Brexit
Il mondo laburista britannico si trasferisce nel fine settimana a Brighton per la conferenza annuale che si apre lunedì e si concluderà due giorni dopo con il discorso del leader, Jeremy Corbyn. Il partito si presenta con le sue tante e solite divisioni, che sono quelle che attraversano tutte le sinistre occidentali, con un’aggiunta esclusivamente britannica: la Brexit. Il Labour tenta da tempo di spostare l’attenzione oltre il divorzio dall’Ue e ancor più tenta di farlo questa volta perché l’aria elettorale è palpabile – il Partito conservatore al governo non ha più la maggioranza in Parlamento – e perché per Corbyn la priorità è proprio quella di andare al voto in fretta, per poter spazzare via i Tory, prendere la guida del Regno Unito e del negoziato sulla Brexit.
Per questo il piatto forte di cui Corbyn vorrebbe discutere è la reintroduzione della versione originale della clausola 4 dello statuto del Labour (impegnava la sinistra britannica a raggiungere l’obiettivo del controllo dello stato sui mezzi di produzione e di distribuzione) che fu emendata da Tony Blair nel 1995 come primo atto costitutivo del New Labour.
Ma per quanto Corbyn insista, per quanto in agenda ci sia un’altra campagna che oggi va moltissimo, cioè l’abolizione delle scuole private, la Brexit è destinata a dominare tutto il dibattito: è quel che accade con le questioni irrisolte, non se ne vanno. E proprio su questo punto è intervenuto di nuovo lo stesso Blair, odiato quanto si vuole, obsoleto quanto si vuole, ma chiarissimo: una elezione generale sulla Brexit non risolve la Brexit, ha detto Blair in un video di cinque minuti che sembra un tutorial di strategia politica, soltanto un referendum risolve la Brexit. Non cadiamo nella trappola elettorale, dice Blair, non per ragioni ideologiche, ma per un preciso calcolo politico. L’ambiguità rischia di squeeze il Labour tra i Tory pro Brexit e i Lib-dem che vogliono revocare l’articolo 50, cioè ribaltare la Brexit. E’ come se, dice Blair, i Tory e i Lib-dem si presentassero alla gara con dei cavalli purosangue, e Corbyn arrivasse sopra un cammello. “In questa corsa, ve lo assicuro, il cammello non arriva primo”.