Un murales a La Paz (foto LaPresse)

I 5s, la Bolivia, il solito format

Redazione

I pentastellati difendono Morales e condannano il “golpe” (quello sbagliato)

Condanniamo “con forza il golpe in Bolivia organizzato dall’opposizione di destra e dai militari”, hanno detto in un comunicato i senatori del Movimento 5 stelle della commissione Esteri. Sottolineando che la “contrapposizione politica ha un carattere profondamente razziale e classista” in Bolivia, i senatori pentastellati hanno tracciato un parallelo con il Venezuela quando hanno definito il nuovo leader emergente dell’opposizione il “Guaidó boliviano”, riferendosi al presidente dell’Assemblea nazionale di Caracas che ha tentato di spodestare il leader del regime venezuelano Maduro, senza riuscirci. Golpe in Venezuela, golpe in Bolivia, insomma. Luis Fernando Camacho, secondo i senatori del M5s, è “un noto esponente di estrema destra razzista espressione della ricca élite di Santa Cruz, visceralmente ostile al socialismo indigenista di Morales”. Il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, esponente dei 5s, dice su Twitter che la forza non può “MAI essere un’arma politica” e che si devono fermare “le minacce e le violenze contro Morales e i suoi”.

 

 

Di Stefano dice che non bisogna ragionare “in punta di diritto costituzionale dal referendum ’16 a oggi” (confessiamo che ci siamo chiesti per un attimo, giusto un attimo, a che referendum facesse riferimento), ribaltando di fatto i rapporti di forza: Morales perse quel referendum, che gli vietò la modifica costituzionale che gli avrebbe permesso un’altra candidatura (la quarta), ma la Corte suprema ribaltò in seguito la decisione popolare – nel frattempo Morales ha epurato molti giudici ristrutturando il sistema giudiziario, si è candidato, ha sospeso il conteggio dei voti alle elezioni di fine ottobre e quando lo ha fatto riprendere era in testa, ha detto che era in corso un golpe contro di lui – della destra, della Cia, dei nemici dentro e fuori –, ha ignorato le accuse di brogli e ha cercato di fermare le proteste con ogni mezzo. Il golpe da condannare, volendo, sarebbe quello tentato da Morales mentre la notizia da sottolineare, volendo, è che la polizia ha deciso di non sparare sui manifestanti, il motivo per cui Morales è scappato e Maduro è ancora lì.

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