Il guaio delle spie russe in Catalogna

Tra il novembre del 2016 e il dicembre del 2017, almeno tre membri del Gru, l’intelligence russa, hanno transitato o soggiornato per la regione spagnola della Catalogna, in concomitanza con il referendum per l’indipendenza dell’ottobre del 2017, che ha destabilizzato il paese iberico e che ancora oggi continua a mettere in crisi la politica a Madrid come a Barcellona. Lo ha rivelato ieri, tenendo insieme materiale edito e inedito e in collaborazione con il sito americano Bellingcat, il giornale spagnolo País, secondo cui i tre agenti russi appartengono all’Unità 29155, una sezione del Gru rimasta segreta fino a poco tempo fa, che ha come scopo la destabilizzazione dei governi occidentali.

Membri della 29155 si trovavano nel Regno Unito nei giorni del referendum sulla Brexit, e secondo i servizi occidentali sono legati al tentato avvelenamento dell’ex spia Sergei Skripal e di sua figlia, al tentato colpo di stato in Montenegro e ad altri atti di destabilizzazione in Europa. Denis Sergeev, con il nome finto di Sergei Fedotov, Alexei Kalinin e Mikhail Opryshko hanno fatto numerosi viaggi a Barcellona nel periodo del referendum. Sergeev, in particolare, è rimasto a Barcellona per 11 mesi con falsa identità fino al 29 settembre del 2017, appena due giorni prima del referendum del 1° ottobre.

Non si sa di cosa si siano occupati questi agenti segreti russi durante la loro permanenza in Catalogna, ma la loro presenza in concomitanza con quello che è stato uno degli eventi più polarizzanti e destabilizzanti d’Europa negli ultimi anni non sembra casuale. La giustizia spagnola due mesi fa ha aperto un’indagine sulle attività dell’Unità 29155, mentre il governo di Madrid non rilascia dichiarazioni. Nel frattempo, il puzzle della campagna di destabilizzazione dalla Russia in Europa continua ad aggiungere pezzi, mentre troppi governi europei insistono nel cercare politiche di appeasement con Mosca.