Ieri il portavoce dello Stato islamico ha diffuso un nuovo messaggio di quasi quaranta minuti e ha annunciato un cambio nelle priorità del gruppo. Ha detto che comincia una nuova èra nella storia dello Stato islamico “per combattere gli ebrei e riprendersi quello che hanno rubato ai musulmani”. Il portavoce ha chiesto ai gruppi in Sinai e in Siria di aggredire i settlement e i mercati degli ebrei e di “trasformarli in laboratori per sperimentare i vostri razzi chimici”. Si dirà: ma non è ovvio che lo Stato islamico aggredisca Israele? Sì, certo, ma finora non gli aveva dato la priorità perché sosteneva che tutte le terre musulmane sono campi di battaglia uguali per il jihad, dall’Iraq all’Afghanistan all’Arabia Saudita alla Libia.
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