Il Partito popolare europeo non è riuscito a trovare una soluzione per Fidesz e quindi sta pensando di prolungare la sua sospensione. Fino a quando non si sa, sine die. Volendo anche per sempre. Non era questo il risultato sperato da Donald Tusk che, ricevendo la nomina di nuovo presidente della famiglia europea, la più numerosa, avrebbe voluto dare un segnale un po’ più forte proprio esprimendo una decisione compatta sul futuro del partito ungherese. Ma i popolari non sono compatti, qualcuno vuole che Fidesz rimanga, qualche eurodeputato in più fa sempre comodo e meglio non rafforzare le schiere dei nazionalisti. Qualcuno invece, soprattutto gli eurodeputati dei paesi del nord Europa, vorrebbero dare al partito di Viktor Orbán una punizione esemplare, che serva da lezione a tutti gli euroscettici.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE