Ventisette piccole Thatcher
È fallito il vertice europeo sul budget, tra veti e “rebate”. Il tempo ora è poco
Nel primo giorno di vita comunitaria dopo la Brexit, l’Unione europea ha scoperto di avere 27 piccoli Regno Unito. I capi di stato e di governo non sono riusciti a trovare un accordo nel Vertice straordinario sul bilancio 2021-2027. I 4 frugali – Olanda, Austria, Svezia e Danimarca – hanno mantenuto il loro veto a un tetto più alto dell’1 per cento del pil e continuato a chiedere uno sconto come il “rebate” di Margaret Thatcher che i paesi più poveri dovrebbero finanziare con 6 miliardi l’anno. Il gruppo degli amici della Coesione – di cui fa parte l’Italia come i paesi dell’est – non hanno voluto rinunciare ai soldi per le politiche del passato, agricoltura e coesione, anche a costo di sacrificare quelle del futuro (Green Deal, digitale, Difesa e migranti). Il grande rinnovatore Emmanuel Macron si è battuto solo per i suoi agricoltori. Angela Merkel si è data un gran daffare per ottenere un “rebate” thatcheriano. Alla fine il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha dovuto constatare che “sfortunatamente” era impossibile trovare un compromesso. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha lanciato un avvertimento che il “tempo a disposizione” per non ritrovarsi senza bilancio (e dunque senza soldi per i programmi Ue) “è poco”. Vero: alcuni capi di stato e di governo dovevano tornare da Bruxelles nelle loro capitali rivendicando una vittoria nel fallimento del certice. Macron oggi potrà dire al Salone dell’agricoltura che non abbandonerà mai i “paysans” francesi. Giuseppe Conte può sperare che, rispetto alla bozza di compromesso, non cambi molto così da permettere all’Italia di guadagnarci più di altri. Storicamente, sul bilancio pluriennale dell’Ue sono sempre serviti almeno due vertici per sbloccare lo stallo. Ma tutto questo spettacolo, per pochi miliardi spalmati per sette anni e ventisette paesi, dimostra che il Regno Unito non era il principale ostacolo per un’Ue di successo.
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