Cancel culture à la russa, potremmo definirla. Vyacheslav Volodin, presidente della Duma di Mosca, ha annunciato che la Russia chiederà l’estradizione dei politici stranieri che si azzardino a mettere in discussione l’appartenenza della Crimea a Mosca. Un avvertimento rivolto in particolare agli ucraini, ma non solo. In teoria, anche un deputato italiano che in un discorso a Montecitorio dica qualcosa come: “Ai sensi del Diritto Internazionale la Crimea resta ucraina” se poi passa i confini russi potrebbe ritrovarsi ammanettato. La notizia è stata raccontata da Rbc, potente canale all news e gruppo editoriale russo, dove si legge il commento di Volodin su una legge in discussione alla Duma. “I politici di altri paesi che chiedono il ritorno della Crimea sotto il controllo di Kiev potranno essere estradati in Russia per un processo”, ha detto nel corso di una seduta plenaria. “Questo è particolarmente vero per i nostri colleghi ucraini. Le loro dichiarazioni sulla Crimea comporteranno una punizione ai sensi delle leggi della Federazione Russa. Potremo richiedere la loro estradizione nel nostro paese”.
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