Joe Biden ha scelto Kamala Harris come candidata alla vicepresidenza del Partito democratico. Nessuna sorpresa – lo avevamo anche capito dal bigliettino chiacchieratissimo del candidato democratico fotografato qualche settimana fa da un giornalista dell’Associated Press, in cui compariva il nome della senatrice della California e la scritta “non portare rancore” – e sembra quasi che questa prevedibilità abbia lasciato in tanti insoddisfatti. Quasi che questa scelta naturale avesse in sé qualcosa di sbagliato, qualcosa di deludente, quasi che tutti si aspettassero un nome che facesse rumore. Una sorpresa. Gli anni di anomalie trumpiane – e non soltanto trumpiane perché anche in Europa abbiamo le nostre stranezze – hanno distorto la concezione della politica e la decisione di Biden di proporre la candidata che tutti si aspettavano alla vicepresidenza è stata così accolta da un coro di “si sapeva” quasi insoddisfatto.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE