Il primo settembre l’Ungheria ha chiuso i suoi confini agli stranieri, fatta eccezione per polacchi, slovacchi e cechi, i vicini più prossimi, e anche i compagni del gruppo di Visegrád. La decisione di Viktor Orbán di mettere in difficoltà l’Ue e in pericolo la circolazione di persone e merci dopo i mesi di quarantena, è stata presentata come una misura sanitaria, il numero dei contagiati è in aumento e il primo ministro ungherese sostiene che sia importante bloccare il coronavirus alla frontiera. La chiusura unilaterale dei confini per l’Ue non è una buona notizia, un altro colpo da parte di Orbán che fin da subito ha cercato di approfittare del virus per aumentare le sue misure illiberali, per rendere l’Ungheria impermeabile e isolata. Che la pandemia non fosse altro che una scusa per il premier si sapeva già, ma è apparso con più chiarezza nel momento in cui questa settimana ha accettato che alla partita tra il Bayern Monaco e il Siviglia, che si disputerà a Budapest il 24 settembre, ci sia il pubblico. Non soltanto gli ungheresi, anche gli stranieri.
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