L’estremismo ha perso a Vienna, nelle elezioni di domenica. Secondo i primi risultati – ci sono stati molti voti via posta, il conteggio finirà questa sera – i socialdemocratici del sindaco Michael Ludwig hanno aumentato i loro consensi di qualche punto percentuale (sono attorno al 41 per cento) e si confermano la prima forza politica della capitale austriaca. Al secondo posto c’è il Partito popolare (Övp), il partito del primo ministro Sebastian Kurz, che rispetto al 2015 ha raddoppiato i suoi voti: questo successo è stato determinato in gran parte dal collasso delle forze di estrema destra. L’Fpö è passato dal 30 al 7,5 per cento dei consensi e anche il suo ex leader nonché ex vicepremier in coalizione con Kurz, Heinz-Christian Strache, che nel frattempo ha fondato un suo movimento è andato molto male e non ha superato la soglia di sbarramento. I politologi che hanno commentato questi primi numeri in tv hanno ripetuto spesso: la pandemia ha travolto questi partiti che hanno sempre una proposta “contro” qualcosa – gli immigrati soprattutto – ma mai un’offerta concreta e pragmatica di governo.
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