C’è qualcosa di stonato nella manifestazione organizzata oggi a Catania dall’Usb (Unione sindacale di base) per chiedere la liberazione dei pescatori italiani sequestrati in Libia. Non è certo lo scopo del presidio a fare dubitare. L’attenzione mediatica sul caso dei 18 marittimi di Mazara del Vallo (otto italiani, sei tunisini, due senegalesi e due indonesiani), bloccati da oltre 40 giorni nel porto di Bengasi, roccaforte del generale della Cirenaica Khalifa Haftar, finora è stata modesta. Per questo, sensibilizzare le istituzioni con manifestazioni come quelle di Catania è urgente e necessario.
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