editoriali

Il sovranismo europeo sui vaccini

Redazione

Italia e Ue non si sono convertite al nazionalismo. C’è un problema con AstraZeneca

L’Italia e l’Unione europea non si sono convertite all’improvviso al nazionalismo sul vaccino, né intendono adottare un protezionismo sanitario che potrebbe facilmente degenerare in una guerra globale delle dosi. Il problema che hanno i paesi dell’Ue è uno solo e si chiama AstraZeneca: contrariamente a Pfizer-BioNTech e Moderna, questa società farmaceutica non rispetta gli impegni sulle forniture, mettendo in pericolo i piani nazionali di somministrazione. Nonostante le rassicurazioni del suo amministratore delegato Pascal Soriot sulla volontà di trovare altre dosi nei suoi stabilimenti mondiali, la Polonia si è vista annullare giovedì una consegna prevista in giornata, mentre l’Irlanda si è detta preoccupata dell’affidabilità di AstraZeneca che ha modificato tre volte in una settimana il calendario di forniture.

 

La decisione di vietare l’esportazione di 250 mila dosi verso l’Australia “è stata presa dalle autorità italiane e l’abbiamo sostenuta perché si devono fare progressi nelle forniture (di AstraZeneca) ai paesi europei”, ha detto oggi la Commissione: “Non c’è alcun rischio di blocco per i vaccini di società che onorano gli impegni con l’Ue”. Dal 30 gennaio l’Ue ha autorizzato 174 esportazioni verso 30 paesi, tra cui Australia, Canada, Cile, Regno Unito e Stati Uniti. Ma non è escluso che altre dosi di AstraZeneca siano bloccate. Nonostante la richiesta dell’Australia di rivedere la decisione e nonostante le critiche di Londra che fa sapere che il blocco “mette a rischio la lotta contro il virus”, la Francia ha detto che potrebbe “fare lo stesso” dell’Italia. Rimane il fatto che il sovranismo europeo va gestito con cura affinché non degeneri in protezionismo. Come ha detto il ministro della Sanità tedesco, Jens Spahn, vietare l’export “nel breve periodo è una vittoria, ma dobbiamo stare attenti che non ci provochi problemi nel medio periodo perturbando la catena di approvvigionamento per i vaccini e tutto ciò di cui abbiamo bisogno in termini di sostanze”.

 

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