Editoriali
La Turingia degli schiaffi
La candidatura di un falco apre nuove fratture nella destra tedesca
Suhl è la più piccola circoscrizione elettorale della Turingia ma nell’ultimo mese ha creato un sacco di problemi alla Cdu tedesca, il partito di governo di Angela Merkel. Prima si è dovuto dimettere il deputato locale, il cristianodemocratico Mark Hauptmann, a causa di un sospetto di corruzione in una commessa di mascherine sanitarie. Poi la nomina come candidato suo sostituto alle elezioni di settembre di Hans-Georg Maassen, ex capo dei servizi segreti interni della Germania, che era stato prepensionato nel 2018 dopo infinite polemiche legate al suo approccio anti immigrazione e pro destra (anche estrema, come l’AfD: un grave problema): lasciando l’incarico disse di essere stato vittima di una caccia alle streghe della sinistra.
Erano tempi quelli in cui parte della destra tedesca rincorreva l’AfD sui suoi stessi temi, preoccupata com’era dell’emorragia di voti verso l’estremo: di lì a poco ci sarebbe stato un riallineamento più centrista, più merkeliano con una regola non scritta: non si fanno alleanze con l’AfD. Proprio in Turingia lo scorso anno, quella regola fu violata, per poco tempo ma sufficiente per causare le dimissioni dell’allora presidente della Cdu, Kramp-Karrenbauer. E’ facile quindi immaginare che effetto ha avuto la candidatura di Maassen alle elezioni, ancor più dopo che ci sono state moltissime pressioni per evitare che fosse lui la scelta della Cdu in una regione politicamente tanto tormentata come questa.
Invece Maassen è stato scelto con una maggioranza schiacciante e subito s’è detto: il leader della Cdu e candidato cancelliere Armin Laschet non ha alcun potere, non riesce a evitare ostacoli come questi figurarsi quelli che verranno. Ma dietro alle sfide personalistiche, c’è un dilemma profondo del conservatorismo tedesco che non sa quanto trattenere dell’eredità merkeliana centrista e moderata. Non solo perché la tradizione della Cdu era diversa, ma anche perché il merkelismo senza Merkel è un affare davvero complicato.