Editoriali
A proposito di Sally
Buzbee direttrice del Washington Post. Da Kay Graham a Bezos, e ritorno
Dieci settimane di ricerche e colloqui, di riflessioni sulla propria identità, sulla proiezione dei propri valori nel futuro, e infine la scelta. Sally Buzbee sarà la prossima direttrice del Washington Post, al posto di Martin Baron, la prima donna a ricoprire questo ruolo in 144 anni di storia del quotidiano e la prima direttrice scelta da quando Jeff Bezos ha comprato, nel 2013, il Washington Post dalla famiglia Graham.
Un altro colpo al soffitto di cristallo, anche se in realtà da quelle parti il soffitto era già schiantato, perché la Buzbee era già direttrice, dell’Associated Press, e perché il Washington Post è diventato autorevole e prestigioso quando Katharine Graham era l’editrice, lei che si è trasformata da casalinga-sempre-un-passo-indietro in boss, lei che, negli anni della rivoluzione dei Pentagon Papers, si sentiva dire dai suoi collaboratori: molti temono che lei, signora, essendo una donna non abbia il coraggio di fare scelte difficili, lei che aveva imparato che “quel che le donne devono fare per aumentare il loro potere è ridefinire la loro femminilità: una volta il potere era considerato un attributo maschile, ma il potere non ha sesso”.
La Buzbee è il compimento di quella promessa, in un mondo anglosassone dell’editoria pieno di direttrici: all’Economist, alla Reuters, al Financial Times, al Guardian, per citare alcune testate. E il nome della Buzbee circolava per la direzione del Los Angeles Times, dove è appena stato nominato Kevin Merida, che molti davano come prima scelta per sostituire Baron al Washington Post.
All’Ap, dal 1988 a oggi, la Buzbee è passata da cronista del suo Kansas (cominciò a 22 anni) all’Iraq al Cairo a Washington, fino alla direzione che nello specifico significa gestire, negli ultimi quattro anni, 250 uffici di corrispondenza in 99 nazioni. Ora la aspettano i mille giornalisti del Washington Post, il piano editoriale molto ambizioso di Bezos, e il senso del dovere secondo Mrs Graham: “Ho sempre pensato che se lavori tantissimo e ti impegni tantissimo, le cose funzioneranno. Mi sbagliavo”.
L'editoriale dell'elefantino