editoriali
Schengen è il nuovo idraulico polacco
Barnier vuole “sospendere l’immigrazione”. Un problema francese (e non solo)
Michel Barnier ieri ha sorpreso tutti chiedendo di “sospendere l’immigrazione per 3-5 anni” e di “discutere sulla questione di Schengen”. L’ex capo negoziatore dell’Ue sulla Brexit è considerato un conservatore europeista, moderato e liberale. Con Boris Johnson ha dato battaglia per garantire i diritti dei cittadini europei emigrati nel Regno Unito. Gli europeisti hanno iniziato a interrogarsi sulla compatibilità della sospensione dell’immigrazione con le regole dell'Ue. I britannici hanno ironizzato su “le Mur” che Barnier vorrebbe costruire in Europa (e che se ci fosse stato prima del 2016 forse avrebbe evitato la Brexit). In realtà, la proposta è molto più modesta di quanto appaia e va inquadrata nella corsa per le presidenziali in Francia. La sospensione non riguarda i rifugiati, ha chiarito Barnier: si limita ai ricongiungimenti familiari. Le sue idee su Schengen non sono diverse da quelle di Emmanuel Macron, che vuole limitare i movimenti secondari. Barnier aspira a essere il candidato dei Républicains. Dopo il lungo esilio per i negoziati Brexit, ha bisogno di ricostruirsi una base e punta dove tira il vento del partito gollista: molto a destra sulle questioni identitarie per cercare di arginare l’emorragia di voti verso Marine Le Pen.
Il problema è che in Francia Schengen sta diventando il nuovo “idraulico polacco”. Negli anni 2000 fu usato dai socialisti francesi per contestare la direttiva Bolkestein e cavalcare il tema dei migranti est-europei che rubavano i posti di lavoro. Il risultato fu di alimentare l’antieuropeismo fino al “no” del Trattato costituzionale dell’Ue nel referendum del 2005. E’ quel che rischia di ripetersi con Schengen: a forza di usarlo come spauracchio per capitalizzare politicamente sulle paure popolari, la libera circolazione verrà giù. Questa è anche una delle lezioni della Brexit, che Barnier dovrebbe conoscere bene.