EDITORIALI
La Russia sobilla i no vax
Parigi sospetta che ci sia il Cremlino dietro una campagna per discreditare Pfizer
Alcuni blogger e influencer francesi sono stati contattati via mail di recente da una agenzia di marketing chiamata Fazze che chiedeva loro di fare video su YouTube, Instagram e altri social criticando il vaccino Pfizer-BioNTech. Uno di loro ha detto a French Tv che gli sono stati offerti duemila euro come remunerazione del servizio. Léo Grasset, youtuber da più di un milione di follower, ha detto di essere stato contattato da un certo Anton che gli ha detto di aver un budget “abbastanza considerevole” per questa “campagna di informazione” sul Covid-19 e sui vaccini offerti agli europei, “in particolare AstraZeneca e Pfizer”. Il riferimento al vaccino anglo-svedese ha fatto sfumare le prime ipotesi che parlavano di una possibile ritorsione da parte di AstraZeneca nei confronti degli europei. La querelle politico-commerciale, come si sa, è molto vivace ed è ora andata su vie legali: l’Unione europea ha chiesto ieri all’apertura del processo dieci euro per dose per ogni giorno di ritardo nelle consegne da parte di AstraZeneca a partire dal primo luglio. L’Ue chiede anche dieci milioni di euro per ogni violazione del contratto di consegna stipulato dalle parti (il verdetto è previsto per il prossimo mese).
Le autorità di controintelligence francese stanno investigando: sospettano che dietro alle email ci siano persone legate al Cremlino. Sul sito dell’agenzia Fazze (che martedì è stato chiuso) c’è un indirizzo di Londra, ma l’azienda non risulta registrata nel Regno Unito. Su un sito russo per cercare lavoro, Fazze è descritta come una filiale di AdNow, un’agenzia di marketing che ha sede a Mosca. Gli account LinkedIn di alcuni dipendenti di Fazze, anch’essi ora cancellati, segnalano una formazione scolastica in Russia. L’obiettivo della Russia sarebbe sempre il solito: destabilizzare i paesi europei. In questo caso alimentando lo scetticismo contro i vaccini, che in Francia è più alto della media, ma che come sappiamo è un grande ostacolo oggi a un’immunizzazione globale.
L'editoriale dell'elefantino