Editoriali
La mano tesa a Putin
Merkel e Macron ripensano al summit Ue-Russia e fanno infuriare mezza Ue
Germania e Francia tenteranno un colpo di mano nel Consiglio europeo che si apre oggi a Bruxelles, cercando di imporre agli altri leader un’apertura alla Russia di Vladimir Putin. Poco più di ventiquattro ore prima dell’inizio del vertice, i governi di Berlino e Parigi hanno presentato a sorpresa un documento per chiedere di tendere la mano al presidente russo, offrendogli la possibilità di rilanciare i summit Ue-Russia che erano stati interrotti dopo l’annessione della Crimea e l’aggressione all’Ucraina del 2014.
La proposta arriva dopo il faccia a faccia tra Joe Biden e Vladimir Putin a Ginevra e nel momento in cui il candidato della Cdu-Csu, Armin Laschet, chiede pragmatismo con Mosca. Il documento prevede di preparare anche “sanzioni economiche adeguate ed efficaci addizionali” per reagire ad “azioni destabilizzanti della Russia”. In sostanza è l’approccio che Angela Merkel ha voluto per la Turchia: offrire a Putin la scelta tra la carota e il bastone.
La cancelliera probabilmente vuole assicurarsi che l’Ue non adotti una linea più dura, contro gli interessi tedeschi, dopo la sua partenza. Emmanuel Macron non ha mai nascosto il suo desiderio di trovare una forma di appeasement con Putin. Ma la richiesta di Germania e Francia di “rivedere i format esistenti di dialogo con la Russia, inclusi incontri a livelli di leader” ha mandato su tutte le furie gli altri. La Commissione aveva riconosciuto la “spirale negativa” delle relazioni con Mosca e proposto ai leader di adottare un approccio più assertivo. Nei giorni scorsi la Polonia ha subìto un ennesimo cyber attacco dalla Russia. Paesi dell’est, Paesi Bassi e scandinavi sono contrari a tornare al “summit as usual” con Putin. In realtà tocca a lui dimostrare che vuole tornare tra le nazioni civili. Finché non è interessato ad avere una relazione con l’Ue, non ha senso per l’Ue corteggiarlo per avere una relazione.