La Lega sta con l'Italia o con Orbán?
Cosa significa per il governo italiano l’alleanza dei nazionalisti dell’Ue a cui partecipano anche Matteo Salvini e Giorgia Meloni
Sedici partiti europei (poi rimasti in quindici) hanno firmato una dichiarazione congiunta per delineare a cosa dovrebbe assomigliare l’Ue nel futuro. E’ una proposta che si pone in contraddizione con la Conferenza sul futuro dell’Europa che, nelle parole del leader polacco del PiS Jaroslaw Kaczynski, “può essere un modo per approfondire processi che portano a una profonda crisi. Conducono a fenomeni che non hanno molto in comune con i presupposti dei creatori dell’Ue: centralizzare e realizzare una rivoluzione culturale che distruggerebbe le strutture sociali esistenti”.
La dichiarazione è una risposta alle pressioni che i leader dell’Ue hanno fatto su Viktor Orbán ed è la prima volta che partiti che siedono al Parlamento europeo tra i Conservatori e riformisti e Identità e democrazia parlano quasi tutti insieme. Uscito dal Ppe, Orbán aveva detto di voler federare tutte le destre, per i francesi del Rassemblement national è già un’alleanza, i polacchi sottolineano le divisioni, ma la notizia ha creato agitazione: un gruppo unico delle destre nazionaliste complicherebbe il funzionamento del Pe dopo la scadenza di metà legislatura. Tra i firmatari si nota la mancanza dell’AfD, dei Democratici svedesi e dei due nazionalisti olandesi: in serata anche gli olandesi di JA21 hanno rinnegato la loro firma. Tra i presenti, invece, la Lega di Matteo Salvini e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che è anche presidente dei Conservatori e riformisti, i quali hanno chiarito in un comunicato (che suona come un mezzo rimprovero per Meloni) che l’appello non è un punto di partenza per una futura unione tra le due famiglie europee.
Con la sua firma la Lega allontana ancora di più il chiacchierato ingresso nel Ppe ma le conseguenze si sentono anche in Italia. Qui la Lega si dice grande sostenitrice del governo Draghi che la scorsa settimana non ha risparmiato critiche a Orbán; in Europa continua a mostrare tutt’altra faccia: quella di un partito che più che al centro guarda all’estrema destra. Che sui valori non la pensa come Merkel ma come Le Pen. Che affare la federazione con la Lega, caro Cav.