Tucker Carlson (Chip Somodevilla/Getty Images) 

editoriali

Un conduttore di Fox News alla corte di Orbán

Redazione

Tucker Carlson, anchorman animatore della campagna contro la vaccinazione sulla rete megafono del trumpismo, va a Budapest per spiegare come vede il mondo

Tucker Carlson, anchorman di Fox News, è a Budapest per tutta la settimana: conduce dalla capitale ungherese la sua trasmissione che si è distinta nell’emittente americana murdochiana per la sua aggressività. Nel megafono del trumpismo che è Fox News, Carlson è l’animatore della campagna contro la vaccinazione e contro l’allarmismo sul Covid-19, lui trova i modi più  beceri per attaccare i democratici, fa monologhi contro gli immigrati, pensa che le elezioni di novembre siano state rubate da Joe Biden. Non sconvolge quindi che abbia deciso di andare alla corte di Viktor Orbán, il premier dell’Ungheria in guerra  con l’Ue, con un nemico immaginario per ogni occasione, che siano i migranti  o la comunità lgbt. Come Carlson fa campagna contro i vaccini ma poi per entrare negli studi di Fox News deve dimostrare di essere vaccinato, così Orbán attacca l’Ue ma prende  i suoi soldi.

       
In questi giorni Carlson e Orbán si sono incontrati, ma l’appuntamento pubblico dell’anchorman è previsto per sabato in occasione del festival organizzato dal Mathias Corvinus Collegium (Mcc): il suo intervento si intitola “Il mondo secondo Tucker Carlson”. L’Mcc è una fondazione nata con l’obiettivo di costruire e formare l’élite post comunista. Di fatto si è trasformata in una scuola per conservatori versione sovranisti. In primavera, il governo ha fatto una donazione di 1,4 miliardi di euro,  una cifra enorme che ha creato più di una polemica, considerato il fatto che questo investimento toglie fondi, tanto per dire, agli ospedali che in Ungheria sono un disastro. Ma Orbán dice che l’istruzione è fondamentale, caccia l’università di Soros e investe su una in cui blindare il futuro del suo pensiero e quello dei figli del suo gruppo di potere. Che ascolteranno Carlson e la sua visione del mondo e invece di chiedersi se c’era bisogno di invitare uno dall’America che dice le stesse cose del loro premier applaudiranno e si sentiranno classe dirigente dell’illiberalismo democratico.