dall'archivio
Cosa prevede l'accordo di Doha tra i talebani e gli Stati Uniti
Sottoscritto il 29 febbraio 2020, ha concesso agli estremisti il ritiro completo dall’Afghanistan dei 2,500 soldati americani dopo vent’anni di guerra e li ha riportati di fatto al potere
In questo momento i talebani sembrano volersi muovere nella cornice dell'accordo di Doha, ma ci sono buoni motivi per credere che lo tradiranno. L'accordo di Doha è stato sottoscritto il 29 febbraio 2020 a Doha, Qatar, dall’Amministrazione Trump e i talebani. Prevede che in cambio del ritiro americano i talebani accettino tre condizioni: dichiarare un cessate il fuoco – quindi sospendere gli attacchi contro le forze del governo centrale di Kabul –, impedire che i gruppi terroristi usino l’Afghanistan come una piattaforma per lanciare attacchi all’estero (come fecero l’11 settembre 2001) e cominciare a parlare direttamente al governo di Kabul, cosa che fino a quel momento avevano evitato di fare perché consideravano il presidente Ashraf Ghani e i suoi ministri soltanto dei “fantocci dell’America”. L’accordo ha concesso ai talebani il ritiro completo dall’Afghanistan dei 2,500 soldati americani dopo vent’anni di guerra e ha riportato di fatto al potere i talebani.
Daniele Raineri spiega perché a causa della negoziazione di Trump ci siamo arresi ai talebani. I talebani afghani hanno considerato questi negoziati l’inizio della fine della lunga parentesi nel loro potere che si aprì nel settembre 2001
Adriano Sofri nella piccola posta parla del ritiro completo deciso dall’Amministrazione Trump e lasciato in eredità a Biden, e della seconda condizione dell'accordo: che cessassero gli attentati contro le forze internazionali.
I negoziati con i guerriglieri sono serviti solo a legittimare a posteriori la scelta di ritirare i soldati americani. Non parlano nè dei diritti delle donne, nè di coloro che per anni hanno lavorato con le forze occidentali. Da quando è stato sottoscritto hanno avuto tutti paura di perdere la sicurezza e le libertà garantite dalla giovane democrazia afghana.
A Doha i talebani e gli americani negoziarono il ritiro delle truppe di Washington dal paese e le modalità con cui i fondamentalisti islamici hanno ottenuto il governo dell’intero paese. “America First” non significò ristabilire la piena potenza dell’America, ma fuggire dalle responsabilità e disperdere il patrimonio di vittorie ottenute, senza pensare alla conseguenze.
Il negoziato prevede che i talebani un giorno governeranno a Kabul assieme al governo attuale: questa è sempre stata un’illusione.
L'idea che i talebani sarebbero scesi a compromessi con il governo di Kabul, è sempre stata una fantasia patetica.
A vent’anni dall’undici settembre e a dieci dall’inizio della carneficina siriana, l’intellettuale Leon Wieseltier riflette sulla leadership internazionale degli Stati Uniti, sulle lezioni sbagliate delle guerre di questo secolo e su come è cambiato lo sguardo occidentale sul mondo.
l'editoriale dell'elefantino