editoriali
La Francia dà la caccia ad Amazon
La mossa fallimentare del governo per aiutare le librerie indipendenti
Dopo la lotta della città di Parigi ad Airbnb, dopo le sovvenzioni alle emittenti televisive per assestare un colpetto a Netflix e gli aiuti agli editori per limitare Facebook e Google, la Francia adesso ha un nuovo obiettivo: una legge per aiutare le piccole librerie indipendenti contro i rivenditori online. Soprattutto contro Amazon. La guerra ai giganti tecnologici stranieri si sposa con l’ansia protezionista francese e la nuova proposta di legge prevede di rendere di fatto illegale la consegna gratuita di Amazon che secondo il governo – pare che anche il presidente Emmanuel Macron sia d’accordo – sarebbe il punto di forza della piattaforma sulle librerie tradizionali. L’obiettivo, ha detto un deputato di MoDem, è “ridurre la distorsione della concorrenza tra chi vende online, che può offrire consegne di libri a un centesimo, e gli altri”.
Il nuovo disegno di legge richiederebbe ad Amazon di addebitare alla spedizione dei libri un prezzo minimo che sarà stabilito dai ministeri dell’Economia e della Cultura. Così l’Eliseo spera di salvare le librerie indipendenti, che difficilmente potrebbero trarre profitto da una mossa che in realtà punirà i consumatori. La legge è rivolta soprattutto ad Amazon, ma coinvolge tutti i rivenditori di libri online, e ha trovato un grande appoggio da parte dei sindacati delle librerie francesi.
Amazon invece ritiene che verranno danneggiate soprattutto le persone che vivono in zone lontane dai centri abitati, che non hanno librerie a portata di mano ed è difficile dargli torto su questo punto. La mania francese di punire i giganti tecnologici stranieri viene combattuta in modo sempre meno lucido. Per il momento le strategie sono state fallimentari ed è impensabile sperare che imporre al consumatore la punizione di pagare il prezzo per la consegna di un libro – tutto il resta continuerà a essere recapitato gratuitamente – possa salvare i piccoli librai.