Editoriali
Paziente inglese
L’Italia dà lezioni sul green pass, BoJo dà lezioni sulla scuola
Con oltre 40 mila nuovi contagi, oltre 8 mila ricoveri e centinaia di morti ogni giorno, il Regno Unito si trova di nuovo in una situazione critica. Il paese è stato tra i primi al mondo ad avviare, con successo, la campagna di vaccinazione che ha registrato un buon tasso di adesione (circa il 73 per cento di tutta la popolazione britannica ha ricevuto almeno una dose), comunque inferiore al dato dell’Italia (86 per cento con almeno una dose). In ogni caso la vaccinazione di massa da sola non è stata risolutiva e ora Boris Johnson si trova a dover valutare l’introduzione di nuove misure restrittive e riconsiderare alcune scelte lassiste fatte in passato per evitare una nuova ondata invernale incontrollata, dopo che a luglio era stata tolta ogni restrizione.
Regno Unito, si valuta l'introduzione del green pass nei locali
Nel piano B per evitare la crisi degli ospedali il governo sta valutando di reintrodurre misure di distanziamento sociale, il ritorno all’uso delle mascherine nelle situazioni di affollamento, l’imposizione di un green pass per locali al chiuso e raduni, oltre all’obbligo vaccinale per i lavoratori del Servizio sanitario nazionale. Si tratta degli stessi provvedimenti adottati dall’Italia per prevenire l’esplosione dei contagi e che ora il Regno Unito adotta per contenerli. Da questo punto, l’Italia può essere ritenuta un modello. C’è però, proprio in questi giorni, qualcosa che possiamo imparare dal Regno Unito e riguarda la legge di Bilancio. Il cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak sta presentando il budget, che su un totale di circa 23 miliardi di sterline prevede un intervento da 3 miliardi sull’istruzione, per far recuperare ai giovani il terreno perduto a causa della pandemia e delle relative restrizioni. Da noi il dibattito pubblico sulla manovra sembra quello di un altro pianeta, dove non c’è stato il Covid, visto che si parla ancora e solo di pensioni. Per due anni è stato chiesto un sacrificio ai giovani per non far ammalare e morire i più anziani e ora, che è il momento di ripagarli, si pensa di nuovo ai più anziani.