editoriali
Costa cade per i populisti di sinistra
Il Portogallo verso le elezioni dopo il “no” al budget. Rischi per il Recovery
Il Portogallo rischia elezioni anticipate, dopo che il Parlamento oggi ha rigettato il progetto di bilancio del primo ministro socialista António Costa, in una crisi che sorprende l’Unione europea e potrebbe mettere a repentaglio i prossimi esborsi del Recovery fund. All’origine della bocciatura c’è la decisione dei due partiti di estrema sinistra, il Blocco della sinistra e il Partito comunista, che avevano garantito l’appoggio esterno al governo Costa dal 2015. All’epoca l’alleanza aveva permesso di superare l’èra di austerità e avviare un nuovo esperimento nell’Ue che usciva dalla crisi del debito sovrano. Pur mantenendo la strada delle riforme e del risanamento, Costa è riuscito a introdurre misure di equità sociale, diventando così un modello che ha ispirato altri governi e la stessa Ue nel concepire il Recovery fund. Quell’esperimento finisce per il coraggio di Costa e l’ingordigia del populismo di estrema sinistra.
Il Blocco della sinistra e il Partito comunista chiedevano più sussidi pubblici per lavoratori, pensionati e sanità a fronte di un progetto di bilancio che doveva ridurre il deficit dal 4,3 per cento nel 2021 al 3,2 per cento nel 2022. “Faremo di tutto per cercare un accordo, ma non a qualsiasi prezzo”, aveva detto Costa all’inizio del dibattito parlamentare. Ma non ha voluto cedere per non mettere a repentaglio la credibilità del Portogallo. Dopo il voto di ieri – 117 contrari, 108 favorevoli e 5 astenuti – Costa ha spiegato di “avere la coscienza pulita”. A nulla sono serviti gli appelli alla responsabilità del presidente della Repubblica, Marcelo Rebelo de Sousa, di fronte al pericolo di compromettere il piano di Recovery. L’alternativa al voto anticipato è un improbabile esercizio provvisorio con i dodicesimi. Le elezioni rischiano di non risolvere nulla perché, anche se in testa ai sondaggi, il Partito socialista non dovrebbe ottenere la maggioranza dei seggi. Il Portogallo insegna che anche nelle storie di successo occorre guardarsi da ogni forma di populismo.