l'arresto
Bannon sceglie il "martirio" e si consegna all'Fbi
"Abbatteremo il regime di Biden", ha detto a favore di telecamere, mentre andava incontro al suo arresto. Lo stratega della destra trumpiana è accusato di oltraggio al Congresso per essersi rifiutato di testimoniare sull'assalto a Capitol Hill. Ora rischia un anno di carcere
Steve Bannon, consigliere dell'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, è stato arrestato oggi, dopo essersi consegnato all'Fbi. Venerdì è stato ufficialmente incriminato con l'accusa di oltraggio al Congresso per essersi rifiutato di testimoniare davanti alla commissione d’inchiesta della Camera che indaga sull’insurrezione del 6 gennaio, quando una folla di sostenitori di Trump fece irruzione a Capitol Hill. La sua decisione ha assecondato quanto gli chiedeva lo stesso Trump e ha avuto l'effetto di creare un caso, oltre che fare ostruzionismo contro il lavoro della commissione d'inchiesta.
Rifiutandosi di collaborare, Bannon ha potuto mostrarsi a favore di telecamere mentre si consegna all'Fbi, un'immagine molto più simbolica della testimonianza in commissione che avrebbe potuto deporre fin dallo scorso ottobre. Andando incontro al suo arresto, Bannon non ha dimenticato di rilanciare la sua causa a favore di telecamere: “Abbatteremo il regime di Biden”, ha ripetuto ancora una volta. Un concetto che l'ideologo della destra trumpiana ribadisce in modo ossessivo nel suo podcast “War Room”. Sostenitore fortissimo della Big Lie (la bugia che vorrebbe Trump vincitore delle elezioni 2020), Bannon fomenta i suoi fan ripetendo che il 6 gennaio non è stata la fine dell’insurrezione contro Biden, ma l’inizio.
Questo pomeriggio, nella tarda serata italiana, Bannon dovrebbe comparire in tribunale e incontrare il giudice distrettuale Carl Nichols, nominato da Trump. Sulla base dell'accusa che gli è stata rivolta, rischia fino a un anno di carcere e una multa da 100mila dollari.