editoriali
La responsabilità degli adulti sulle armi
I genitori dello studente stragista in Michigan potrebbero essere incriminati
I genitori di Ethan Crumbley, lo studente quindicenne che in un liceo di Oxford, in Michigan ha ucciso quattro ragazzi tra i 14 e i 17 anni e ne ha feriti sette, potrebbero essere incriminati per la strage compiuta dal figlio, la più grave di quest’anno. Si tratta di una mossa inusuale: solitamente gli adulti che posseggono un’arma non sono considerati responsabili se i loro figli usano quelle armi contro se stessi o contro altri. Ma la procuratrice Karen McDonald ha detto che i possessori di armi hanno la responsabilità di tenerle al sicuro, soprattutto se ci sono in giro dei minori: “Se non lo fanno, sono tenuti a renderne conto”.
Non è ancora chiaro come Ethan, che ora è in carcere accusato di omicidio e di terrorismo, si sia procurato la pistola, che suo padre aveva acquistato quattro giorni prima. La mattina della strage, i suoi genitori erano stati convocati dal preside per discutere del comportamento di loro figlio in classe: era presente anche Ethan. Tre ore dopo, il ragazzo è entrato in bagno con uno zainetto sulle spalle, ne è uscito con la pistola in mano, e ha cominciato a sparare. Molti compagni si sono chiusi in una classe, lui è andato a bussare e ha finto di essere un poliziotto: “Va tutto bene, fatemi entrare”. Uno studente dentro la classe ha detto: “Non vogliamo rischiare”. Ed Ethan ha ripetuto: “Va tutto bene, aprite la porta. Va tutto bene ‘bro’”. Sentendo “bro”, i ragazzi hanno capito che non poteva trattarsi di un adulto e non hanno aperto la porta.
Quest’anno in America ci sono stati 34 attacchi nelle scuole, il numero più alto dal 1999. La maggior parte di questi attentati è stata fatta da studenti che avevano trovato le armi a casa propria o di un parente. “Dobbiamo fare meglio di così”, ha detto la McDonald spiegando perché anche gli adulti devono essere responsabilizzati sull’utilizzo delle armi da parte dei minori.