Foto LaPresse

editoriali

Se l'Olanda si fa colomba

Redazione

Il governo Rutte e l’urgenza di un manifesto Draghi-Macron sul Patto di stabilità

Il primo ministro olandese, Mark Rutte, già oggi potrebbe presentare al Parlamento l’accordo con i liberali di sinistra del D66, i cristiano-democratici della Cda e il Partito dei cristiani uniti per formare il suo quarto governo. I partiti impegnati nei negoziati sono gli stessi della precedente coalizione, ma sono già passati nove mesi dalle elezioni.

     

Le lungaggini delle trattative nei Paesi Bassi sono quasi leggendarie, ma questa volta sembrava che le cose potessero essere più veloci e l’accordo più maneggevole. Non è andata così: l’estrema frammentazione in Parlamento ha reso molto più complessi i negoziati e ci sono state divergenze sui temi sociali in particolare tra il D66 e il Partito dei cristiani uniti.

  

Secondo la stampa olandese, l’accordo finale che sarà presentato ai gruppi parlamentari prevede un aumento del sostegno alle famiglie, investimenti per il mercato immobiliare e il calmieramento dei prezzi delle case, investimenti contro il cambiamento climatico, l’introduzione dei pedaggi e l’espansione dell’utilizzo dell’energia nucleare, tema molto sensibile anche a livello europeo. Una volta che il Parlamento avrà dato il suo via libera, Rutte potrà lavorare ai ministri, che dovrebbero essere venti.  

   

A Bruxelles c’è molta attenzione sul nome del prossimo ministro delle Finanze. Secondo alcune indiscrezioni, il leader della Cda, Wopke Hoekstra, che è considerato un falco sull’austerità e che i paesi del sud dell’Ue come l’Italia conoscono molto bene e con cui hanno avuto diverse diatribe e divergenze, non conserverà l’incarico. Il ministero delle Finanze potrebbe finire dunque al D66, che sulle regole di bilancio ha una posizione molto più flessibile e quindi più in linea con l’approccio da colombe che ha ora slancio in Europa. Mai come oggi, in una Europa in cerca di leadership, sarebbe prezioso mettere per iscritto un ambizioso manifesto europeista, a partire da Draghi e Macron, per fare chiarezza su metodi e ispirazioni della revisione del Patto di stabilità.

  

Di più su questi argomenti: