L'ex premier austriaco Sebastian Kurz (foto EPA)

editoriali

Kurz trova un altro lavoro

Redazione

L’ex cancelliere austriaco va da Peter Thiel, che ha un progetto di destra

Sebastian Kurz, ex cancelliere austriaco che si è dimesso a ottobre a causa di indagini e scandali, ha trovato un altro lavoro. Gliel’ha dato un amico di lunga data, il miliardario tedesco-americano Peter Thiel, cofondatore di PayPal, il primo investitore esterno di Facebook, oggi a capo del colosso della Silicon Valley Palantir nonché uno dei primi sostenitori (facoltosi) di Donald Trump. Secondo la stampa austriaca, Kurz, che è stato il più giovane leader politico d’Europa e che ha già annunciato di voler lasciare per sempre la politica, è stato assunto come “global strategist” per uno stipendio annuo di 300 mila dollari. La notizia è stata data con una nota polemica, perché Palantir è considerata un’azienda di consulenza e di big data un pochino losca: è stata accusata l’anno scorso di aver utilizzato i dati sanitari per rintracciare gli immigrati senza permesso e quindi portarli all’espulsione.

In realtà la grande questione attorno a Thiel ha a che fare con il suo sostegno a Trump e con le sue attività per costruire il post trumpismo. Si chiacchiera molto del suo progetto per federare candidati alle elezioni di metà mandato che abbiano idee trumpiane ma senza i suoi eccessi, che è un po’ il modello che ha applicato Glenn Youngkin in Virginia, dove è stato eletto governatore. Una destra populista, insomma, su cui con tutta probabilità Kurz può dare qualche suggerimento. Questi tentativi internazionali erano già stati fatti da Steve Bannon e ora sono in piedi, in forme ovviamente più estremiste, anche con il Brasile di Bolsonaro. L’unica perplessità resta lo stesso Thiel, che sembra molto indaffarato a costruire il post trumpismo ma poco tempo fa ha detto che, se Trump dovesse candidarsi nel 2024, lui lo voterebbe.

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