editoriali
Il Donbass spiegato al Tg1
La Russia è l’aggressore, il conflitto non è con l’occidente: chiedere agli ucraini
Dispiace constatare una certa sbadataggine nelle corrispondenze per il Tg1 dalle regioni dell’Ucraina amministrate in via nominale dai separatisti filorussi e controllate di fatto dalla Russia. Quando il miliziano del Donbass intervistato spiega di avere appeso nella trincea una foto della battaglia di Stalingrado perché oggi come allora “si combatte contro gli aggressori fascisti” manca una spiegazione ulteriore, che è questa: la Russia ha invaso l’Ucraina nel 2014 e da sette anni combatte contro il legittimo governo ucraino che tenta di difendere la propria sovranità territoriale. Sono i russi che si sono presi una regione ucraina e stanno provando a prendersene altre, non il contrario.
E’ la Russia che nel 2014 ha occupato la Crimea con i suoi soldati e per questo è punita dalle sanzioni della comunità internazionale, ed è la Russia che da allora alimenta la guerra a bassa intensità nella regione ucraina del Donbass a ridosso del confine russo. I mezzi militari russi nella regione del Donbass sono così aggressivi che nel luglio 2014 hanno persino abbattuto un aereo passeggeri civile che aveva soltanto la sfortuna di passare sopra quella regione e hanno ucciso le 298 persone a bordo. E’ la Russia che ammassa un numero spropositato di soldati al confine con l’Ucraina e minaccia di invaderla ancora se il governo di Kiev non ubbidirà agli ordini di Mosca. A meno che Stalingrado nel 1942 non fosse in Germania, la similitudine non regge: sono i soldati di Putin gli aggressori che arrivano da fuori, non il contrario. Il conflitto, sempre per sbadataggine, viene definito “fra la Russia e l’occidente”. Ma come potrebbero testimoniare i soldati ucraini dall’altro lato del fronte visitato, la guerra è contro di loro. Insomma, il tema è attuale, andrebbe integrato, perché quando un servizio è distratto non rende un buon servizio