EDITORIALI
La Russia è isolata anche nello spazio
La Stazione spaziale rappresentava la fine della Guerra fredda. Ora è a rischio
Il primo modulo della Stazione spaziale internazionale fu lanciato nel 1998: era il primo grande progetto di cooperazione internazionale con fini scientifici. La stazione orbitante e i suoi astronauti erano il simbolo della fine della Guerra fredda, e per decenni quella piccola cittadella spaziale è stata un’oasi di amicizia e cooperazione in cui ogni paese – America, Russia, Unione europea, Giappone, Canada – era fondamentale per la sopravvivenza del progetto. Durante il suo discorso subito dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, mentre introduceva le sanzioni americane contro Mosca, il presidente Joe Biden ha detto che le misure avrebbero rovinato anche “la loro industria aerospaziale, compreso il loro programma spaziale”.
L’altro ieri i rappresentanti europei dell’Agenzia spaziale europea (l’Esa) si sono riuniti e hanno deciso di “implementare le sanzioni” e “allineare le nostre decisioni alle decisioni degli stati membri, in stretto coordinamento con i partner industriali e internazionali (in particolare con la Nasa sulla Stazione spaziale internazionale)”. La Russia è isolata anche nello spazio. E infatti il direttore generale dell’agenzia spaziale di Mosca Roscosmos, Dmitry Rogozin, è passato su Twitter alle minacce: “Se fermi noi chi salverà la Stazione da un deorbiting incontrollato in cui potrà cadere sull’America o sull’Europa? E se la struttura da 500 tonnellate cadesse sull’India o sulla Cina?”. La fine della Stazione spaziale internazionale era già stata annunciata qualche settimana fa: gli scienziati prevedono di farla rientrare sulla terra nel 2031. Nel frattempo la Nasa, mentre cerca di tranquillizzare i terrestri dicendo che la Russia continua a lavorare “business as usual” sulla Stazione, sta studiando un piano per tenerla in orbita per i prossimi dieci anni senza Mosca. Attualmente sulla cittadella spaziale il comandante è Anton Shkaplerov, cosmonauta russo nato a Sebastopoli, in Crimea. Insieme a lui, un altro astronauta russo, quattro della Nasa e uno dell’Esa.