Zelensky: "Su Donbas e Crimea pronti al dialogo". E si appella al popolo americano: voi sapete cos'è la libertà
Il presidente ucraino in un'intervista a Abc News: se avete capito contro cosa stiamo combattendo, dateci sostengo. Non solo a parole, concretamente
Nell’intervista con Abc News trasmessa lunedì sera, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è detto “pronto al dialogo, a discutere e trovare un compromesso su come continuare a vivere” in Crimea e nel Donbas – ma di non essere pronto né agli ultimatum di Putin, né alla resa dell’Ucraina. Per Zelensky il presidente russo Vladimir Putin è in una bolla senza ossigeno, e lo esorta a uscire: “In questo momento per ogni soldato ucraino ci sono dieci soldati russi, e per ogni carro armato ucraino ci sono cinquanta carri armati russi: questo è il problema. Per ora stiamo resistendo, ma per quanto possiamo resistere?”, dice Zelensky al giornalista David Muir. Riguardo alla questione dell’entrata nella Nato, “mi sono raffreddato già tempo fa sulla questione, quando abbiamo capito che la Nato non è pronta ad accogliere l’Ucraina; l’Alleanza ha paura delle controversie e del confronto con la Russia”, dice. Ha poi ribadito – come aveva già fatto lunedì parlando con il presidente americano Joe Biden – che per l’Ucraina in questo momento la cosa più importante è la sicurezza nei cieli, la no fly zone a cui Nato e Stati Uniti si oppongono perché inasprirebbe il conflitto.
Dovete proteggerci, dice il presidente ucraino, perché sì, siamo lontani, ma negli ultimi giorni siamo più vicini: “Oggi la guerra è qui, domani sarà in Lituania, in Polonia, in Germania: tutto ciò è molto grave. Noi siamo stati i primi, ma voi sarete i secondi”. A fine intervista Volodymyr Zelensky si rivolge, in inglese, al popolo americano: voi che sapete cos’è la libertà, non siamo lontani, e se avete capito contro cosa stiamo combattendo, dateci sostegno, non solo con parole, ma concretamente.