editoriali
La Cina può essere decisiva in Ucraina. E non poteva andarci peggio
La telefonata tra il presidente americano Joe Biden e il presidente cinese Xi Jinping potrebbe essere uno dei momenti di svolta della guerra. Difficile potersi fidare di Pechino, ma è un’arma diplomatica che non possiamo ignorare
La conversazione che ci sarà oggi tra il presidente americano Joe Biden e il presidente cinese Xi Jinping, come annunciato ieri dalla Casa Bianca, potrebbe essere uno dei momenti di svolta della guerra in Ucraina. Potrebbe andare bene – e Pechino potrebbe decidere di appoggiare l’isolamento occidentale della Russia di Putin – oppure molto male. Quest’ultima ipotesi non è esclusa, se Xi capisse di non avere molto da ottenere dall’America, e quindi continuasse con la sua ambiguità, che vuol dire indiretto sostegno all’invasione dell’Ucraina.
Il dialogo tra i leader della prima e della seconda economia del mondo arriva dopo settimane di pressioni mediatiche da parte americana contro la Cina: il dipartimento di stato sospetta che Pechino abbia risposto positivamente alle richieste d’aiuto da parte di Mosca, e l’intelligence americana in questo periodo non ne ha sbagliate molte. Ieri la Bild ha scritto che l’aereo del ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, era a metà strada per Pechino e poi all’improvviso è tornato indietro, e il capo della diplomazia americana Antony Blinken ha ribadito: “Siamo preoccupati dalla possibilità che la Cina possa considerare di aiutare Mosca”.
Insomma l’operazione americana è difficile, perché la Cina in questa partita ha molto da perdere. È ingenuo aspettarsi che Pechino decida di contraddire in modo manifesto la leadership di Xi e la “nuova èra” nei rapporti con il Cremlino senza avere nulla in cambio. Il summit tra il consigliere per la Sicurezza nazionale Jake Sullivan e il consigliere di stato cinese Yang Jiechi, lunedì scorso a Roma, ha rinnovato le basi per un dialogo con la Cina che è quantomai necessario. Ma fino a oggi gli organi ufficiali di comunicazione cinese non hanno messo al centro del dialogo con gli Stati Uniti il tema dell’Ucraina, né quello della protezione dei civili, piuttosto le accuse contro l’America, colpevole di aver “provocato” la crisi.
È sempre più difficile pensare di potersi fidare della Cina, ma è un’arma diplomatica che non possiamo ignorare.