Foto LaPresse / Thibault Camus 

EDITORIALI

La Triplice che serve alla Difesa dell'Ue

Redazione

I tempi sono maturi per una cooperazione rafforzata fra Parigi, Roma e Berlino

L’aggressione russa all’Ucraina ha messo in luce lo squilibrio tra la potenza economica e la debolezza militare dell’Unione europea, speculare alla potenza militare di una Russia economicamente misera. Tra i nani militari europei, la Francia che dopo la Brexit è l’unico paese dell’Unione a disporre delle armi atomiche, gode di uno status internazionale privilegiato come membro permanente del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Questo duplice vantaggio permette a Emmanuel Macron di esercitare una funzione decisiva nella costruzione di un sistema di Difesa europeo. Forse anche la drammatizzazione della sua visione della situazione serve ad accentuare questo ruolo della Francia, ma coglie comunque un dato realistico.

 

Il problema è se punta a un rafforzamento militare esclusivamente francese, per proporsi come difensore dell’Europa, o se punta a un sistema di Difesa integrato, che però com’è ovvio richiederebbe una politica internazionale condivisa. La Francia ha rapporti speciali con la Germania e con l’Italia, sanciti da trattati e quindi non semplicemente legati alle relazioni tra le leadership dei singoli paesi, mutevoli come accade nelle democrazie. Forse sarebbe più agevole costruire una Difesa integrata tra questi paesi, cui se ne possono associare altri, in modo da sfuggire alle regole di unanimità e alle diverse sensibilità che la storia e la geografia hanno creato nelle diverse aree dell’Unione. Si tratterebbe di sperimentare una forma di cooperazione rafforzata in campo militare, che ovviamente implica una particolare sintonia politica. In passato, basti pensare alle tormentate vicende libiche, questa sintonia non c’è stata, ma allora prevalevano gli interessi economici e specificamente energetici su quelli geostrategici. Oggi probabilmente anche per la Francia la scala dei valori è cambiata: se è così si è creato uno spazio nuovo, difficile da riempire di contenuti, ma che sarebbe sciocco trascurare.

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