editoriali
Il prezzo della Corsica per Macron
E’ morto Yvan Colonna aggredito in carcere. Parigi apre all’autonomia
Ieri il presidente francese, Emmanuel Macron, ha invitato la Corsica “alla calma e alla responsabilità” in seguito alla morte, dopo tre settimane di coma, di Yvan Colonna, leader dell’indipendentismo corso, condannato all’ergastolo per l’assassinio del prefetto Claude Érignac nel 1998. Colonna, il 2 marzo, era stato aggredito violentemente nella prigione di Arles, nel sud della Francia, da un compagno di cella jihadista, in seguito ad alcune frasi su Maometto giudicate da quest’ultimo offensive. Il dramma aveva scatenato proteste da parte degli indipendentisti corsi a Bastia e Ajaccio, con scontri con la polizia e decine di feriti.
La situazione, negli ultimi giorni, sembrava rientrata, anche in ragione della visita nell’isola del ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, che per la prima volta, in un’intervista a Corse Matin, ha aperto alla possibilità di un’“autonomia” della Corsica. La morte di Yvan Colonna, tuttavia, rischia di riaccendere le tensioni, aizzando i dimostranti nazionalisti che consideravano Colonna un prigioniero politico, una vittima innocente dello stato francese. “Yvan Colonna, patriota corso, si è sempre dichiarato innocente, senza mai rinunciare a far riconoscere la sua innocenza dalla giustizia. La sua morte è un’ingiustizia e una tragedia che segnerà la storia contemporanea della Corsica e del suo popolo”, ha dichiarato Gilles Simeoni, presidente autonomista del Consiglio esecutivo dell’isola. “Yvan Colonna, morto per la Corsica”, ha twittato il partito indipendentista Core in Fronte, accompagnando il messaggio con una foto in bianco e nero del militante nazionalista. All’annuncio della morte, centinaia di indipendentisti corsi si sono presentati davanti al Palazzo di giustizia di Bastia e alla cattedrale di Cannes, appendendo striscioni con scritto “statu francese assassinu”. Il timore di Macron è che la situazione possa degenerare, a venti giorni dal primo turno delle presidenziali.