Anche Sreinmeier ammette di avere sbagliato con Putin

L’appoggio al Nord Stream 2 “è stato chiaramente un errore”, ha detto il presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier, “siamo rimasti attaccati a un ponte in cui la Russia non credeva e i nostri partner ci avevano anche avvertito”. Pensavo, ha aggiunto il presidente, che è stato ministro degli Esteri nel governo di Angela Merkel, “che Vladimir Putin non avrebbe rischiato la completa rovina economica, politica e morale del suo paese in nome della sua follia imperiale: in questo mi sono sbagliato, come altri”.

Steinmeier non è il primo fra i tedeschi ad aver ammesso di aver vissuto nell’illusione – un’illusione conveniente – che Vladimir Putin potesse essere un interlocutore credibile: lui è un socialdemocratico, il partito di Gerhard Schröder, l’amico di Putin, e oggi del cancelliere Olaf Scholz, e non era certo l’unico a pensare che gli interessi economici non solo dovessero essere prioritari ma avrebbero anche condizionato e regolato le azioni del capo del Cremlino.

Lo pensava anche il partito di Angela Merkel, la cancelliera che più ha difeso, negli ultimi anni di sconvolgimenti politico-sociali, i valori occidentali e che pure ha sempre cercato di trovare un dialogo e un compromesso sia con la Russia sia con la Cina (e oggi tace: il suo silenzio ferisce grandemente gli ucraini). Lo pensava anche la stragrande maggioranza dei leader occidentali liberali, non quelli che avevano affinità con Putin, ma anche gli altri, convinti del fatto che la pace fosse principalmente pace economica, e benessere. Ora il presidente Steinmeier chiede scusa su Putin, ed è un gesto che dovrebbe illuminare anche da altri leader, ma oltre a mostrare la propria contrizione potrebbe fare il passo richiesto a tutti oggi, senza troppi infingimenti: smettere di finanziare i crimini di Putin.