editoriali

La discontinuità di Scholz su aiuti militari e politica energetica

Redazione

Il cancelliere tedesco segnala gli errori della Germania del passato su gas e armi e dice: ora è diverso

Chi si aspettava una svolta è rimasto deluso: nel question time di mercoledì al Bundestag il cancelliere socialdemocratico, Olaf Scholz, non ha annunciato alcun cambio di passo nella politica tedesca nei confronti di Kyiv o di Mosca. Perché quel cambio di passo, ha rivendicato Scholz, c’è già stato: “Noi abbiamo rotto con una lunga tradizione del passato, noi stiamo consegnando le armi, e lo facciamo d’accordo con i nostri partner della Nato”. Ai deputati, il cancelliere ha poi ricordato che tutto quello che la Germania sta facendo in queste settimane, dall’invio di aiuti militari alla nuova politica energetica, ha un obiettivo: “Che la Russia non vinca la guerra”. Una litote per auspicare al contrario che Mosca perda ma, come ricordato dallo stesso cancelliere, “non dobbiamo diventare una parte in guerra”.  

 

Scholz ha anche annunciato per oggi un nuovo vertice tra il governo e i Länder sulle centinaia di migliaia di profughi  arrivati in Germania, “che sono benvenuti”. Resta aperta la questione del gas: la dipendenza dagli idrocarburi russi, ha osservato il cancelliere, “è cresciuta nel corso degli ultimi decenni” e non può sparire dall’oggi al domani. Vi si può leggere una chiamata di corresponsabilità da parte dell’ex ministro delle Finanze di Angela Merkel passato a guidare il governo; d’altronde anche il presidente federale e già ministro degli Esteri della Germania, Frank-Walter Steinmeier, ha fatto autocritica, riconoscendo che Berlino avrebbe dovuto ascoltare con più attenzione gli allarmi lanciati dai partner orientali. Ma sulle armi Scholz non accetta critiche. E al deputato della Cdu che lo ha sollecitato a inviare dei vecchi carri armati della Marder in Ucraina, Scholz ha risposto con durezza: “Noi siamo quelli a favore dell’invio di armi e io mi stupisco dei tanti che ieri sostenevano governi contrari a questa linea e che oggi dispensano consigli sulla velocità con cui dovremmo agire”. Tra i sostenitori di una linea contraria a quella di oggi in realtà c’era anche lui, ma è importante che rivendichi questa discontinuità.

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