editoriali
Adesso con Putin l'Ue parla con il linguaggio della forza
Il presidente russo s’arrabbia con Charles Michel che sostiene la vittoria ucraina
Il presidente russo, Vladimir Putin, oggi ha accusato i leader dell’Unione europea di “dichiarazioni irresponsabili” sulla “necessità di risolvere militarmente la situazione in Ucraina”. A due mesi dall’inizio della sua guerra, il resoconto del Cremlino della telefonata tra Putin e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, potrebbe apparire comico, se non fosse per la drammaticità del conflitto. E’ Putin che ha scelto di lanciare la sua “operazione speciale” con 180 mila soldati per rovesciare il governo di Volodymyr Zelensky. E’ Putin che, dopo il fallimento della guerra lampo, ha deciso l’offensiva massiccia sul Donbas. E’ un comandante di Putin, Rustam Minnekayev, che oggi ha svelato i nuovi piani: una guerra di espansione territoriale per prendere tutto l’est, tutta la costa (da dove partono le navi cariche di acciaio e grano ucraini) compresa Odessa, e perfino la Transnistria, allargando così il conflitto alla Moldova. E’ Putin che continua a rifiutare qualsiasi negoziato che non sia la capitolazione.
La rabbia che Putin ha espresso a Michel rivela la sua sorpresa e le sue difficoltà di fronte all’inattesa determinazione degli europei. Da alcune settimane i leader dell’Ue hanno smesso di invocare le chimere dei cessate il fuoco e delle soluzioni politiche. Hanno compreso che l’unica pace in questo momento sarebbe quella dettata da Putin: la soluzione militare per assoggettare l’Ucraina. Nel suo incontro martedì con Zelensky, Michel ha spiegato qual è la nuova linea dell’Ue: “Siamo determinati a fare tutto ciò che possiamo per sostenere l’Ucraina, perché vogliamo la vittoria dell’Ucraina”. Non sono solo parole. Sono forniture di armi avanzate (la Slovacchia sta pensando di donare i suoi MiG) oltre a sanzioni più massicce (la prossima settimana si inizierà a discutere di un mini embargo sul petrolio). L’Ue ha capito che le condizioni della pace in Ucraina saranno dettate sul campo di battaglia e che Putin l’ascolta solo quando parla il linguaggio della forza.