Editoriali
Draghi propone di abolire il veto in politica estera, ma per molti in Ue è una risorsa
Il presidente del Consiglio vorrebbe superare il principio dell’unanimità, ma la maggioranza degli stati non vuole perdere la possibilità di bloccare decisioni che ritengono dannose per i loro interessi nazionali
Uno dei passaggi più applauditi del discorso di Mario Draghi al Parlamento europeo è stata la sua proposta di abolire il veto in politica estera dell’Unione europea. “La costruzione di una difesa comune deve accompagnarsi a una politica estera unitaria e a meccanismi decisionali efficaci. Dobbiamo superare il principio dell’unanimità, da cui origina una logica intergovernativa fatta di veti incrociati, e muoverci verso decisioni prese a maggioranza qualificata”, ha detto Draghi: “Un’Europa capace di decidere in modo tempestivo è un’Europa più credibile di fronte ai suoi cittadini e di fronte al mondo”.
Lo stesso Parlamento europeo ieri ha votato una risoluzione sulla Conferenza sul futuro dell’Europa per chiedere che si avvii il processo di riforma dei trattati sulla base delle proposte di questo organismo di democrazia partecipativa. Anche la Conferenza sul futuro dell’Europa ha chiesto di mettere fine al potere di veto. La guerra della Russia contro l’Ucraina dimostra quanto la regola dell’unanimità rallenti i processi decisionali. L’Ungheria minaccia il veto sul sesto pacchetto proposto dalla Commissione perché vuole essere esclusa dall’embargo sul petrolio. Il governo di Viktor Orbán ha anche bloccato diverse dichiarazioni di condanna della Cina per la repressione a Hong Kong. Eppure sarà molto difficile abbandonare l’unanimità. La maggioranza degli stati non vuole perdere la possibilità di bloccare decisioni che ritengono dannose per i loro interessi nazionali. Inoltre, dentro l’Ue, c’è una scuola di pensiero molto forte che ritiene che l’unanimità sia essenziale per tenere tutti i paesi a bordo ed evitare che qualcuno si metta ad aggirare sanzioni o posizioni europee. Secondo il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, l’unanimità “ci spinge a lavorare incessantemente per unire gli stati membri. E questa unità europea è anche la nostra forza. L’unanimità promuove un impegno duraturo dei 27 paesi nelle strategie che sono state decise insieme”. La battaglia di Draghi contro il veto nell’Ue è tutta in salita.