editoriali
L'antisemitismo non è più solo appannaggio dell'estrema destra
In Germania circa un quarto dei musulmani prova antipatia nei confronti degli ebrei, in Francia il 15 per cento. Lo studio dell’American Jewish Committee e Ifop
In Germania come in Francia l’antisemitismo persiste e non è più appannaggio dell’estrema destra. Questa è la lezione principale di un sondaggio intitolato “Antisemitismo nell’opinione pubblica francese e tedesca”, condotto dall’American Jewish Committee e dall’Ifop, uno dei maggiori centri di ricerca e sondaggi di Parigi. Secondo Simone Rodan-Benzaquen, direttrice dell’American Jewish Committee in Francia, “le minoranze musulmane costituiscono in entrambi i paesi le fasce di popolazione più porose alle idee antisemite. L’antisemitismo è cambiato in Germania”. Allo stesso tempo, Nancy Faeser, ministro dell’Interno tedesco, si è detta “molto preoccupata per il massiccio aumento del numero di crimini antisemiti”.
In Germania, quasi un quarto dei residenti di fede musulmana ammette di provare antipatia per gli ebrei, un livello addirittura superiore a quello registrato tra i musulmani residenti in Francia (15 per cento). Secondo lo studio, l’adesione al pregiudizio aumenta con la frequenza alla moschea, con livelli record tra i musulmani più osservanti. L’estrema destra è ancora una fascia di popolazione massicciamente imbevuta di pregiudizi antisemiti, in Francia come in Germania. Lo studio è stato condotto prima dello scoppio della guerra in Ucraina, durante la quale abbiamo visto numerose espressioni di antisemitismo, specie nelle accuse russe alla leadership ucraina di essere “come Hitler”. L’Europa dunque è dentro a una morsa antiebraica perfetta: l’atavica xenofobia uterina, la crescita dell’islamismo e il ricorso a vecchi e nuovi capri espiatori che riaffiorano durante le crisi geopolitiche.
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