un'altra strage negli stati uniti
Quattro morti in una sparatoria all'ospedale di Tulsa, Oklahoma
Il sospettato, un afroamericano di circa 35 anni, si sarebbe tolto la vita dopo l'attentato. Nel mirino, forse, uno dei medici sportivi della struttura
Almeno quattro morti e dieci feriti. È il bilancio dell’ennesima strage con armi da fuoco negli Stati Uniti, avvenuta ieri presso l’ospedale St. Francis di Tulsa, in Oklahoma. Intorno alle 17 ore locali (la mezzanotte italiana) un uomo è entrato nella struttura dedicata alla medicina sportiva sparando con un fucile semiautomatico. Il sospettato, un afroamericano di circa 35 anni, si sarebbe tolto la vita dopo la sparatoria.
Secondo alcune indiscrezioni l’obiettivo dell’attentatore sarebbe stato uno dei medici sportivi del St. Francis. Tra le vittime, di cui si conoscono ancora pochi dettagli, potrebbe essereci anche un’infermiera dell’ospedale. Le forze dell’ordine sono intervenute sul posto in poco tempo e hanno fatto sapere che nessun poliziotto è rimasto ferito.
Nelle ore precedenti alla strage nella città c’era stato un allarme bomba, che sarebbe forse da collegarsi alla sparatoria. Ieri ricorreva anche l’anniversario del massacro di Tulsa, una feroce repressione ai danni degli afroamericani che nel 1921 portò alla morte di centinaia di persone. Per il momento la ricorrenza non è stata collegata all'incidente.
Nella stessa giornata in Pennsylvania un uomo ha sparato vicino a un salone di bellezza nella cittadina di Pittston Township, ferendo una giovane donna. Il sospettato sarebbe anche in questo caso un afroamericano, al momento ricercato dalla polizia. L’incidente di Tulsa segue a stretto giro due delle stragi più gravi degli ultimi anni, quella di Buffalo (10 morti) e quella di Uvalde (22 morti), che hanno riacceso il dibattito sul possesso di armi da fuoco nel paese.