editoriali
Tre settimane e mezzo per il deal sul nucleare con l'Iran
Teheran spegne le telecamere dell’Aiea nelle sue centrali nucleari. In passato questa strategia serviva ad avere una leva negoziale maggiore, ma ora il paese ha nuove centrifughe per arricchire l'uranio
L’Iran ha iniziato a spegnere 27 telecamere di sorveglianza usate dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) per monitorare le sue centrali nucleari. E’ una ritorsione per la risoluzione votata due giorni fa dall’agenzia dell’Onu che condannava l’assenza di trasparenza dell’Iran sul suo programma di arricchimento dell’uranio. La risoluzione è passata con 30 voti favorevoli, 3 astenuti e 2 soli – prevedibilissimi – contrari: Russia e Cina. La strategia di interrompere il monitoraggio video di alcune centrali nucleari non è nuova per Teheran, che l’ha già impiegata in passato per riprendere con maggior vigore i negoziati sul nucleare. Ora però l’Iran si è dotato di tecnologie nuove. Un report dell’Aiea ha avvertito che Teheran ha già iniziato a installare nuove centrifughe Ir-6, che velocizzano fino a 10 volte il processo di arricchimento dell’uranio con un sistema detto “a cascata”.
Interrompere adesso la videosorveglianza significa che nessuno sarà più informato su quanto, dove e come gli iraniani andranno avanti con il loro piano nucleare. Per ora “conosciamo la loro capacità produttiva e le infrastrutture. Possiamo fare delle proiezioni”, ha detto ieri in conferenza stampa il direttore generale dell’Aiea, Rafael Mariano Grossi, “ma fra tre, quattro settimane non saremo più in grado di fornirne altre”. “Allora il deal morirà?”, ha chiesto un giornalista. “Credo che sarebbe un colpo fatale”, ha risposto Grossi. Né l’Iran, né gli Stati Uniti si sono ritirati dal tavolo dei negoziati e questo lascia presumere che quella di Teheran sia una tattica per mettere pressione a Joe Biden. Il boccone avvelenato lasciato da Trump, con l’abbandono del deal nel 2018, rende difficilissima la partita per Biden, che ora sembra lottare contro i mulini a vento, come ha detto il presidente democratico della commissione Affari esteri del Senato, Bob Menendez: “Dobbiamo fare i conti con quello che è l’Iran, non con quello che l’Iran vorremmo che sia”. Biden ha meno di un mese di tempo per dimostrare che non è così.