Editoriali
Salvate il soldato Cheney
Il dibattito per le primarie in Wyoming e il futuro dei repubblicani americani. Chi si oppone alla vicepresidente della commissione d'inchiesta che indaga sull'assalto del Campidoglio
Liz Cheney è il soldato antitrumpiano del Partito repubblicano da salvare.
Se succede, e alle primarie di agosto la deputata del Wyoming vince le primarie, allora anche il Partito repubblicano sarà un pochino più salvo. La Cheney è vicepresidente della Commissione d’inchiesta che indaga sull’assalto del Campidoglio del 6 gennaio del 2021, ha perso il posto da numero tre del partito alla Camera perché aveva votato a favore del secondo impeachment di Donald Trump, ripete ai suoi colleghi: qui non si sta decidendo soltanto il destino dell’ex presidente, magari stessimo parlando soltanto di lui, qui c’è in gioco la salvezza di un partito conservatore nella più grande democrazia del mondo. E se pensate che questa non sia una battaglia esistenziale, che la Cheney la stia facendo più grande di quella che è perché vuole salvare il proprio seggio, consigliamo di guardare la clip del dibattito per le primarie in Wyoming: era dappertutto sulla rete perché pareva una parodia.
La Cheney si è rivolta direttamente ad Harriet Hageman, che è sostenuta dallo stesso Donald Trump e che in due sondaggi compare molto avanti alla stessa Cheney (molti dicono che sono rilevazioni premature, ma comunque mostrano un distacco enorme). Le ha chiesto: vorrei che dicessi che le elezioni del 2020 non sono state rubate, lo sai che non sono state rubate, dillo qui davanti a tutti. La Hageman non l’ha detto, ha detto al contrario che ci sono “preoccupazioni serie” sull’esito di quel voto, ha citato il film “2000 Mules” che va molto forte tra i trumpiani e “ricostruisce” i brogli dei democratici e ha detto che l’ossessione della Cheney sul 6 gennaio è inquietante. Gli altri candidati alle primarie del Wyoming la pensavano come la Hageman.