maggioranza precaria
Macron in ostaggio di un'opposizione unita
Nell’Assemblea nazionale l'alleanza tra France insoumise, Républicains e Rassemblement è compatta sulle misure riguardo al virus. Il governo confida nel Senato
Nella notte tra martedì e mercoledì, i francesi hanno avuto un assaggio di ciò che potrebbe essere l’Assemblea nazionale nei prossimi mesi: un’aula ingovernabile, con una maggioranza, quella del presidente Emmanuel Macron e dei suoi alleati, in ostaggio dell’opposizione. Il disegno di legge sanitaria sulla pandemia di Covid-19 è stato adottato in prima lettura, ma a causa dell’unione ostile tra Rassemblement national (sovranisti), una parte dei Républicains (gollisti) e i più oltranzisti della Nupes (unione delle sinistre), è stato amputato dell’articolo 2, che prevedeva la possibilità di ripristinare il green pass per i viaggi da e verso l’estero in caso di necessità (219 voti contrari).
“La situazione è grave. Alleandosi per votare contro le misure di protezione dei francesi dinanzi al Covid, la France insoumise, i Républicains e il Rassemblement national impediscono qualsiasi controllo alle frontiere dinanzi al virus. Passata l’incredulità su questo voto, mi batterò affinché al Senato prevalga lo spirito di responsabilità”, ha twittato il primo ministro, Élisabeth Borne. Per l’esecutivo, è senza dubbio una brutta partenza, ma altamente prevedibile in ragione dell’assenza di una maggioranza assoluta. Il portavoce del governo, Olivier Véran, ha denunciato “la fusione fraterna” delle opposizioni, “il tutto sotto lo sguardo beffardo dei Florian Philippot e Francis Lalanne”, rispettivamente presidente del partito Les Patriotes e icona dei gilet gialli, entrambi apertamente No vax. Oltre all’articolo 2, è stata bocciata anche l’ipotesi del mantenimento del green pass per i viaggiatori minorenni. Il disegno di legge è stato così ridotto essenzialmente all’articolo 1, che prevede di continuare la raccolta di dati sanitari sui test di screening. Il governo francese spera ora nel Senato, dove gli estremisti di sinistra e di destra sono meno numerosi, per ripristinare l’articolo 2. Ma martedì notte c’è stato un primo, preoccupante avvertimento per la maggioranza macronista.