editoriali
Israele lancia una controffensiva nella Striscia di Gaza
Aerei da combattimento e droni hanno colpito sei siti e uno degli attacchi ha ucciso Tayseer Jabari, uno degli alti comandanti del Jihad islamic. L’attacco per prevenire un attentato a Gerusalemme
Israele ha lanciato un’operazione militare nella Striscia di Gaza e con una serie di attacchi ha colpito diversi obiettivi del gruppo terroristico del Jihad islamico. Il gruppo aveva minacciato martedì di attaccare Israele in risposta all’arresto del suo leader nella Cisgiordania, e l’annuncio aveva causato giorni di chiusura e blocchi per la comunità nelle aree vicino al confine. Le autorità israeliane, dopo una serie di avvertimenti, avevano minacciato l’inizio di un’operazione militare contro il Jihad islamico. Questa mattina il ministro della Difesa Benny Gantz ha lanciato un ultimo avvertimento e in seguito ha annunciato l’inizio dell’operazione “Breaking Dawn”. Aerei da combattimento e droni hanno colpito sei siti e uno degli attacchi ha ucciso Tayseer Jabari, uno degli alti comandanti del Jihad islamico, responsabile di molti attacchi contro i civili in Israele. L’esercito ha stimato che sono stati uccisi tra i 10 e i 20 terroristi.
In una dichiarazione congiunta, il primo ministro Yair Lapid e il ministro Gantz hanno detto che Gerusalemme “non permetterà alle organizzazioni terroristiche di dettare l’agenda nelle città vicino alla Striscia di Gaza e minacciare i cittadini di Israele”. Il ministero della Salute di Gaza ha detto che ci sono stati almeno nove morti. Da Gaza, dopo la minaccia dei gruppi terroristici, sono partiti razzi contro Israele che si era preparata alla ritorsione: Gantz ha approvato la convocazione di 25.000 riservisti, il sistema di difesa aerea Iron Dome è stato schierato vicino a Tel Aviv, Gerusalemme e Beersheba ed è stato consigliato ai cittadini di stare vicini ai rifugi.
Israele ha attaccato per difendersi, è pronto ad affrontare le conseguenze di questo vivere in stato di tensione perenne per proteggere la sua sovranità, mentre cerca di cambiare gli equilibri stringendo accordi storici, come quelli di Abramo, con paesi considerati un tempo nemici. Se Israele sta cambiando e anche i suoi vicini stanno mutando le loro cause, i gruppi terroristici continuano con gli stessi metodi, e non ammettono cambiamenti.