EDITORIALI
Impedire ai russi di venire in Ue non indebolisce Putin ma chi lo contesta
Zelensky chiede agli alleati di intensificare le sanzioni vietando l'ingresso in Europa ai viaggiatori russi. Ma punire le persone in base alla nazionalità è pericoloso
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto ai suoi partner occidentali di bloccare i confini ai viaggiatori russi. In un’intervista al Washington Post, il leader ucraino ha definito le attuali sanzioni deboli e ha detto che c’è bisogno di un segnale più forte affinché aumenti la pressione su Vladimir Putin. E ha aggiunto: “I russi stanno portando via la terra che appartiene ad altri… dovrebbero vivere nel loro mondo finché non cambiano la loro filosofia”. I capi di stato e di governo di Estonia, Lettonia e Finlandia si sono uniti all’appello di Zelensky. Imporre il divieto presenta delle complicazioni, ci sono paesi come la Germania in cui la diaspora russa è molto nutrita e il divieto di viaggio potrebbe separare le famiglie.
In generale punire le persone in base alla nazionalità è pericoloso. E’ vero che bisogna fare pressione sul Cremlino per far finire la guerra e la pressione deve venire anche dai russi, ma una misura che punisce tutta la popolazione rischia di colpire anche chi è critico nei confronti del regime putiniano e ne sta pagando le conseguenze, anche i dissidenti che scelgono di lasciare la Russia, dove rischiano l’arresto e hanno paura per la loro stessa vita. La misura del blocco dei visti non tiene in considerazione che in questo momento chiedere un visto umanitario o compilare una procedura d’asilo in Russia non è semplice e a volte lasciare i confini di Mosca con un permesso turistico è un’opportunità.
In Europa è già in vigore un regime sanzionatorio che colpisce chi è legato all’invasione: deputati, burocrati, oligarchi. Poi ci sono le sanzioni economiche che comunque hanno un impatto sulla qualità della vita dei cittadini. Non permettere ai russi di uscire dal loro paese, che la motivazione sia davvero per turismo o per la necessità legata alla paura del vivere sotto un regime sempre più asfissiante, potrebbe mettere in pericolo i cittadini che già contestano il regime e radicalizzare gli altri che credono alla propaganda di Putin che racconta della leggendaria battaglia della Russia costretta a difendersi dal mondo intero.