la sponda della propaganda russa
Sulle sanzioni Matteo Salvini la pensa come il Cremlino (e sbagliano entrambi)
Nelle ultime 24 ore c'è una nuova convergenza tra la Lega, il colosso russo Gazprom e il ministero degli Esteri russo: la favoletta (falsa) delle sanzioni che non funzionano
Foto Ansa
Come stiamo raccontando da diversi giorni, nella Lega continua ad avanzare il fronte contro le sanzioni alla Russia. Il capitano, anche in questo, rimane Matteo Salvini. Solo tra ieri e oggi, il Carroccio ha pubblicato 11 post (li trovate nella gallery qui sopra), tutti sulla stessa linea: le sanzioni contro Vladimir Putin farebbero più male a noi che a lui.
Il concetto, senza sorpresa, trova d'accordo sia la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova sia l’azienda controllata dallo stato russo Gazprom. La portavoce di Lavrov, criticando il piano per l'inverno elaborato oggi dal governo Draghi, ha scritto su Telegram che "Roma è spinta al suicidio economico per la frenesia sanzionatoria euro-atlantica", lanciando l'allarme per le imprese Italiane.
La controllata Gazprom, invece, si è spinta oltre pubblicando un filmato in cui mostra cosa potrebbe accadere all’Europa al freddo, puntando sulla grande paura dell’inverno, tra immagini di un continente desolato, piazze congelate, paesi intirizziti per essersi rifiutati di eliminare le sanzioni.
La favoletta che racconta delle sanzioni che "fanno bene a Mosca e male a noi" (e che mette curiosamente insieme Matteo Salvini, Gazprom e il Cremlino) non trova però corrispondenza nella realtà. Infatti, se non bastassero i dati delle autorità europee, anche gli stessi russi si preoccupano (almeno privatamente) del forte impatto negativo delle sanzioni, ammettendo che ci vorranno 10 anni per recuperare il pil perduto.
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