I cinque punti

Tasse agli extraprofitti e price cap: così Bruxelles vuole controllare i prezzi dell'energia

Von der Leyen annuncia le proposte della Commissione europea per mettere un freno ai rincari delle bollette. Stoccaggi pieni all'82 per cento, il gas russo è sceso al 9 per cento dell'import Ue 

Redazione

Finalmente l'ufficialità: la Commissione europea proporrà un programma in cinque punti per affrontare la crisi energetica. Ad annunciarlo è stata la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, in un incontro stampa a Bruxelles.

"Ci troviamo di fronte a una situazione straordinaria – ha detto ai giornalisti –, perché la Russia è un fornitore inaffidabile e sta manipolando i nostri mercati energetici. Abbiamo ridotto la nostra dipendenza dalle fonti energetiche russe, ma vediamo anche che la manipolazione dei mercati del gas ha un effetto di ricaduta sul mercato dell’elettricità. Ci troviamo di fronte a prezzi astronomici dell’elettricità per le famiglie e le imprese e a un'enorme volatilità del mercato. Pertanto, proporremo una serie di misure immediate che proteggeranno i consumatori e le imprese vulnerabili e li aiuteranno ad adattarsi all'attuale situazione economica. Sono tempi duri e non finiranno presto, ma sono sicura che, se mostreremo solidarietà, unità, determinazione e volontà politica, li supereremo".

 

La Commissione, quindi, ha deciso di concentrarsi su cinque misure. La prima è una riduzione ponderata della domanda energetica nei momenti di picco: la proposta è rendere obbligatoria una riduzione del consumo di elettricità nelle ore di punta, da concordare con gli stati membri. La seconda è tassare le entrate delle aziende che producono elettricità a basso costo: l'obiettivo è quello di riequilibrare la differenza fra i ricavi e i costi di produzione e ridistribuire i profitti verso il sostegno a imprese e popolazione economicamente più vulnerabile.

La terza misura è la proposta di un contributo di solidarietà per le aziende produttrici di combustibili fossili (gas e petrolio): gli stati membri dovrebbero investire queste entrate per sostenere le famiglie vulnerabili e investire in fonti energetiche pulite di origine nazionale. Sostegno, inoltre, alle società fornitrici di servizi energetici: la Commissione lancia anche l’idea di una misura per facilitare la fornitura di liquidità alle società e a sostenerle contro la volatilità dei mercati. Per farlo, propone un quadro temporaneo sugli aiuti di stato europeo, in modo da consentire una rapida erogazione delle garanzie statali.

L'ultimo punto è il tetto al prezzo del gas russo (le misure saranno discusse domani al Consiglio straordinario dei ministri dell'Energia di Bruxelles). "L'obiettivo è molto chiaro, dobbiamo ridurre le entrate della Russia che Putin usa per finanziare questa atroce guerra contro l'Ucraina", ha dichiarato. "Il nostro lavoro sta dando i suoi frutti. Le sanzioni stanno colpendo l'economia russa duramente. Inoltre, negli scorsi mesi abbiamo lavorato per ridurre la nostra dipendenza dal Cremlino. All'inizio della guerra, il gas proveniente dalla Russia rappresentava il 40 per cento di tutto il gas importato. Oggi è sceso solo al 9 per cento”.

L’Unione sta affrontando una "situazione straordinaria", ma la presidente della Commissione si dice “profondamente convinta che con la nostra unità e la nostra solidarietà prevarremo". Negli ultimi sei mesi, aggiunge, "abbiamo aumentato molto la nostra preparazione e abbiamo indebolito la presa che la Russia ha sul nostro continente". Stoccando congiuntamente il gas, "abbiamo raggiunto l'82 per cento nel livello di riempimento dei serbatoi”.

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