editoriali
La maggioranza dei francesi ora approva la strategia dell'atomo di Macron
Nucléaire, merci! Secondo un sondaggio in Francia il 65 per cento dei cittadini rifiuta lo scenario alla tedesca
La crisi energetica scatenata dalla guerra in Ucraina sta facendo sparire dai vetri delle macchine francesi l’iconico adesivo del movimento antinucleare raffigurante il sole che ride con lo slogan “Nucléaire, non merci!”. Sembra infatti che i francesi siano sempre più convinti che l’unica via d’uscita sia l’atomo, e la conferma è arrivata due giorni fa da un sondaggio Ifop pubblicato dal Journal du dimanche. Secondo i dati, due terzi dei francesi sono favorevoli al nucleare e il 65 per cento è d’accordo con la costruzione di nuovi reattori, in linea con quanto dichiarato a più riprese dal presidente della Repubblica, Emmanuel Macron. “Oggi, quando viene posta ai francesi la questione della loro adesione al nucleare, la risposta è netta. E’ il rifiuto di uno scenario alla tedesca, dove la produzione di energia nucleare viene abbandonata”, ha spiegato Frédéric Dabi, direttore generale dell’Ifop.
L’aspetto più interessante emerso dal sondaggio è che anche tra i militanti dei partiti di sinistra, tradizionalmente più ostili all’atomo, il “sì, al nucleare” ha la maggioranza. E’ il 53 per cento dei sostenitori di Eelv, i verdi francesi, a dichiararsi favorevole all’energia nucleare, percentuale che sale al 56 tra quelli della France insoumise, la formazione di Jean-Luc Mélenchon. La rilevazione dell’Ifop arriva nei giorni dell’annuncio di una commissione d’inchiesta parlamentare sull’energia che inizierà a ottobre, durerà sei mesi e stabilirà le cause della progressiva perdita di sovranità energetica per avanzare proposte per ripristinarla. La nazionalizzazione di Edf, il colosso dell’energia francese, ufficiale entro fine settembre, va in questa direzione. La stessa Edf ha annunciato che i 26 reattori (su 56) attualmente fermi a causa di problemi di corrosione e ritardi nella manutenzione per via della pandemia di Covid-19 verranno riattivati progressivamente nelle prossime settimane. Intanto, la virata nucleare anticipata da Macron a febbraio è oggi approvata dalla stragrande maggioranza dei francesi.