I leader occidentali trasformano l'assemblea dell'Onu in un rally democratico

Redazione

Un appello alla comunità internazionale a non dividersi davanti alle provocazioni del Cremlino. I discorsi di Biden, Zelensky, Michel e Draghi

I leader occidentali provano a trasformare l’assemblea dell’Onu, che ieri a New York ha aperto i lavori del suo 77esimo appuntamento annuale, in un rally democratico contro la guerra della Russia all'Ucraina, che mina "i valori" e "gli ideali" della comunità internazionale, come ha detto anche Mario Draghi, che parla per la seconda e ultima volta (la prima in presenza) davanti all'Assemblea generale delle Nazioni Unite da presidente del Consiglio italiano. Mentre il mondo attendeva il discorso del presidente russo Vladimir Putin, rinviato di ora in ora, Draghi ha fatto un appello alla comunità internazionale a "non dividersi tra nord e sud", a rimanere uniti, ancora una volta, davanti alle provocazioni del Cremlino.

  

Il punto di Draghi è quello di tutte le nazioni occidentali, insomma, che hanno condannato il progetto di Mosca di tenere i cosiddetti referendum nei territori occupati dell'Ucraina per farli entrare a far parte della Russia. Gli Stati Uniti, la Germania e la Francia hanno detto che non riconosceranno mai i risultati di tali "parodie" di scrutini che per la Nato segnano un'escalation della guerra. "L'invasione in Ucraina è stato un ritorno all'imperialismo e alle colonie", ha detto il presidente francese Emmanuel Macron. "La Russia ha deciso di lanciare l'invasione dell'Ucraina, ha rotto la sicurezza collettiva e deliberatamente violato la carta dell'Onu" e in questo modo ha deciso di “aprire ad altre possibili guerre di invasione in Europa, Africa, Asia, in America Latina”. La comunità internazionale, è il senso delle parole dei leader occidentali, deve restare unita e ferma nella riposta all'arroganza di Mosca, anche nel caso dei referendum sul Donbass che, ancora una volta, "violano il diritto internazionale".

 

 

Il presidente americano Joe Biden affronterà la questione della riforma del Consiglio per la sicurezza dell'Onu durante l'Assemblea generale. C'è anche la moglie di Volodymyr Zelensky, Olena, a New York e, ieri sera, ha avuto un incontro con il segretario generale, Antonio Guterres. Per motivi di sicurezza, al Palazzo di Vetro invece non è arrivato il presidente ucraino, al quale comunque l'Assemblea ha consentito di parlare attraverso un videomessaggio registrato (sebbene le regole di quest'anno richiedano la presenza). Ecco infine la nostra anticipazione su ciò che dirà all’Onu Charles Michel: i tre obiettivi del presidente del Consiglio europeo non sono direttamente collegati al conflitto, ma sono utili ad allargare il sostegno a Kyiv. L’Ue vuole infatti convincere i paesi neutrali a schierarsi con l’occidente contro Putin, promuovere un ordine basato sullo stato di diritto invece che sulla forza, un mondo multipolare fondato sulla cooperazione invece che sullo scontro e la difesa di valori e diritti umani.

   

Di più su questi argomenti: